L’umidificatore più antico e il più semplice, quello usato più di frequente, è il classico “ad acqua”. Si tratta di una semplice ciotola che può essere di plastica, di terracotta, anche di metallo, posta sopra al termosifone o anche sul davanti, agganciata in questo caso ad esso per mezzo di ganci metallici o in plastica.
Per quanto possa essere un oggetto decorativo e anche poco ingombrante, rispetto ai veri umidificatori, relativamente ai quali è possibile leggere questa guida sugli umidificatori di Giorgio Nava, oltre che del tutto economico, non è però molto efficace dal punto di vista dell’evaporazione: la quantità di acqua che evapora è limitata e non può certo essere controllata.
Per avere un’evaporazione più efficace, infatti, i termosifoni dovrebbero essere molto molto caldi, in modo da far raggiungere all’acqua della ciotola una temperatura tale da permettere un’evaporazione significativa. Cosa del tutto impossibile, sia considerando il risparmio energetico sia tenendo presente che i radiatori troppo caldi sarebbero comunque pericolosi.
In ogni caso può essere una soluzione per quegli ambienti dove la temperatura venga tenuta nei giusti limiti, dove gli ambienti possano essere aerati – anche se moderatamente – durante la stagione fredda e dove in ogni caso non si avverta una grande necessità di umidificazione.
Se prima, oltretutto, le vaschette avevano forme standard, ora molte case produttrici le presentano in forme e colori vari, tali da adattarsi al meglio all’ambiente, e anzi in modo da costituire un vero e proprio complemento d’arredo. Si possono perciò ora trovare umidificatori a forma di casetta, di coniglio, di palla e di piramide, di fabbrica (con ciminiere e tutto quanto!) e di prato fiorito… Naturalmente, trattandosi spesso di oggetti di design, il costo sarà di conseguenza, senza parlare poi di articoli firmati da stilisti…
Consigliamo però di controllare che le vaschette siano sempre certificate CE, perché a volte – soprattutto in articoli di fascia bassa – si possono trovare oggetti non certificati costruiti con materiali che, a contatto con fonti di calore come i radiatori, rilasciano sostanze tossiche. E questo non sarebbe davvero consigliabile, visto che con l’umidificazione degli ambienti si cerca di ottenere più benessere, non meno.
Nel caso si decida di usare questo semplice tipo di umidificatore si raccomanda però una pulizia accurata delle vaschette almeno una volta alla settimana in modo da evitare presenza di muffe all’interno: la temperatura dell’acqua, infatti, non è mai tale da eliminare muffe o batteri.
Le vaschette, per quanto come si è detto forniscano un’evaporazione limitata, sarà bene che siano sempre piene di acqua pulita con eventualmente aggiunte gocce di olio essenziale, in modo da garantire una piacevole profumazione naturale e una – anche se limitata – purificazione dell’aria: gli oli più indicati sono in questo caso eucalipto, pino, mirto, ma anche lavanda o cannella e arancio. In buona parte di tratta di oli tipicamente invernali che oltre a pulire l’aria che respiriamo potranno anche fornire un gradevole aroma alle nostre giornate di festa.