Le ostriche, già conosciute in tempi remoti da Greci e Romani come pietanza costosa e raffinata, sono considerate le regine dei molluschi per l’abbondanza e qualità della loro carne. Se le ostriche perlifere sono allevate principalmente nel Pacifico, gli allevamenti più importanti destinati all’alimentazione si trovano in Francia, Inghilterra e Olanda, mentre sulle coste italiane li troviamo nell’Alto Adriatico fino a San Benedetto del Tronto dove ne vengono allevate diverse qualità che si distinguono per forma e dimensioni.
Le ostriche crescono in colonie numerose fino a una profondità di quaranta metri e saldamente attaccate agli scogli con la valva sinistra. Dal gusto prelibato, forte e caratteristico, vengono consumate soprattutto crude, come antipasto e condite con succo di limone, ma in alcuni Paesi è abitudine cucinarle al gratin, al forno o persino fritte.
Le ostriche, prima del consumo, devono essere lavate sotto l’acqua corrente e per l’apertura della conchiglia è utile servirsi di un apposito strumento o, in alternativa, di un piccolo coltello con la punta che va inserito in una fessura per fare leva. Esistono tuttavia in commercio delle ostriche ad apertura facilitata, trattate con una resina lungo i bordi.
Sono altamente digeribili, ma devono essere consumate fresche di giornata e, anche se la raccolta avviene durante tutti i mesi dell’anno, è preferibile consumarle nel periodo compreso tra settembre e aprile perché i mesi primaverili ed estivi sono quelli della riproduzione e le carni delle ostriche risultano piuttosto grasse. Si tratta di un alimento pregiato, ma soprattutto molto nutriente, ricco di ferro, vitamina B12, zinco, iodio, potassio, fosforo e basso contenuto di grassi. Un altro motivo di notorietà delle ostriche è che alcune varietà producono le perle. Queste si formano quando un corpo estraneo, che può essere un parassita o un residuo di conchiglia, entra all’interno della conchiglia. L’ostrica, allora, per difendere i suoi tessuti, assorbe il corpuscolo nella madre perla, così vari strati di calcio in combinazione con altri minerali creano questi particolari oggetti preziosi e lucenti.